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Teleriscaldamento ad Alessandria: presentato il progetto alla città

11 Marzo 2017

Il teleriscaldamento è un’opportunità, apprezzata per qualità, rispetto dell’ambiente e risparmio economico. E questo sistema alternativo di scaldare le nostre case rientra oggi fra le linee guida energetiche di tutti i governi, compreso il nostro, per centrare gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile.

Con questa premessa si è aperto sabato 4 marzo l’incontro pubblico presso l’ex Taglieria del Pelo ad Alessandria per presentare il progetto definitivo che si propone di realizzare una rete di teleriscaldamento per circa 67.000 utenti nel capoluogo di provincia. Un progetto, quello alessandrino, che dopo un iter di circa 3 anni, oggi entra nella fase autorizzativa finale in sede di Conferenza di Servizi.

Il Presidente del Gruppo AMAG, Stefano De Capitani, ha così motivato la scelta di stabilire una partnership industriale con il Gruppo EGEA: “Saremo soci della nuova società TELENERGIA con una piccola percentuale del capitale (10%) ma con una golden share che ci permetterà notevoli poteri. La scelta deriva dal fatto che oggi il Gruppo AMAG è un patrimonio della città e vuole cogliere la sfida del mercato, vendendo il gas a TELENERGIA e ottimizzando i nostri servizi di rete”.

È toccato, poi, al Presidente di TELENERGIA, Giuseppe Zanca, illustrare nel dettaglio il progetto definitivo e, in particolare, gli aspetti innovativi e migliorativi rispetto al progetto iniziale: dallo sdoppiamento della centrale (da un’unica grande centrale a due più ridotte in punti diversi della città), al miglioramento delle condizioni ambientali di emissione atmosferiche sino alle agevolazioni commerciali, con una particolare attenzione agli utenti meno abbienti (con bonus specifici).
Zanca ha evidenziato alcuni fattori di rilievo: “Come avviene in tutti i casi dove l’iter autorizzativo arriva in porto, saremo noi a realizzare le centrali e a implementare la rete delle tubature, con un nostro rischio d’impresa, naturalmente a fronte di una concessione che abbia una durata tale da consentirci di ‘rientrare’ dell’investimento fatto. Ad Alessandria, parliamo di un investimento complessivo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro, buona parte del quale potrebbe ‘ricadere’ sul territorio, in termini di lavoro e occupazione: ci vogliono, infatti, 4 o 5 anni per andare ‘a regime’ dal momento del via libera e, di conseguenza, in una fase temporale di questo tipo si genera un notevole indotto”.